La radiofrequenza estetica: perché farla, come agisce e quali sono i risultati
Partiamo dalla definizione. La radiofrequenza, spesso abbreviata con la sigla RF, è una tecnologia che emette un’onda elettromagnetica ad alta frequenza, che va a propagarsi nello spazio o all’interno di un cavo coassiale. Il suo maggiore utilizzo riguarda la specificazione di sistemi elettronici che gestiscono segnali elettromagnetici, appunto, ad alta frequenza. In medicina, è stata negli anni passati utilizzata per interventi chirurgici poco invasivi, mentre oggi è considerata una pratica terapeutica per scopi cosmetici.
Nell’estetica, la radiofrequenza trova la sua applicazione nei trattamenti volti al rinnovamento della pelle e alla riduzione del grasso. Si tratta di un trattamento corpo e viso, non chirurgico, che agisce rivitalizzando i tessuti, riducendo l’effetto buccia d’arancia e tonificando l’addome, le cosce, i glutei e il seno. Grazie a un conduttore, in forma di gel, riesce a sfruttare le onde elettromagnetiche ad alta frequenza per sviluppare energia e arrivare in profondità nei tessuti, così da favorire la distensione delle fibre. Gli strati grassi più profondi vengono, quindi, riscaldati e si ottiene una migliore circolazione sanguigna e linfatica che blocca la comparsa della cellulite o la riduce.
Ci si affida a un trattamento di questo tipo, solitamente, per ottenere un ringiovanimento cutaneo. La radiofrequenza è anche molto utilizzata per modificare dei contorni poco definiti, eliminare o ridurre cicatrici, trattare la ritenzione idrica e ridurre la cellulite e gli accumuli adiposi.
Esistono diversi tipi di radiofrequenza. La radiofrequenza monopolare agisce in profondità ed è utilizzata per intervenire su fianchi, glutei, interno cosce e braccia. La radiofrequenza bipolare è più superficiale e si adatta ai trattamenti del viso, del collo e delle mani. Quella multipolare, invece, ha una maggiore precisione e può agire sulle rughe e sugli accumuli adiposi. La radiofrequenza frazionata, infine, crea dei piccoli traumi sulla cute con l’obiettivo di rigenerare e garantire un effetto peeling. Rispetto alle altre, quest’ultima si differenzia perché non ha un manipolo, ma recupera l’energia direttamente da alcuni piccoli aghi che, una volta appoggiati sulla pelle, creano dei canali termici.
Esiste anche la radiofrequenza combinata, che viene utilizzata per due o più azioni mirate. Può, ad esempio, agire sulla cellulite, rassodare e depilare.
Il trattamento viene effettuato con più sedute. Già dalla prima seduta, comunque, possono manifestarsi dei miglioramenti. Per quanto riguarda i costi, sono variabili e dipendono dalla tipologia di intervento e dall’area da trattare. Trattamento indolore, la radiofrequenza può generare comunque fastidio e arrossamenti sulla pelle. Per questo motivo, spesso si utilizza una crema anestetica prima della seduta.
Per quanto riguarda le controindicazioni, la radiofrequenza è sconsigliata durante la gravidanza e l’allattamento e alle persone con patologie cardiache. In estate, infine, si raccomanda di non effettuare la radiofrequenza frazionata perché fotosensibilizza.
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